2011 FEBBRAIO – MARZO THAILANDIA E VIETNAM 1a PARTE


                                                                       

Sud-Est Asiatico

2011

       

THAILANDIA

VIETNAM

dal  24 Febbraio 2011 –   al 22 Marzo 2011

Mario con la Vespa PX 150

e Sandra  con Honda Wave XRS

 

Itinerario Effettuato

 Viaggio in Vietnam 2011

 La scelta del Vietnam quale meta del nostro nuovo viaggio è stata fatta perchè soddisfa il desiderio di tornare in Asia con il vedere qualcosa di nuovo. Per  rendere un po’ più interessante il viaggio e di conseguenza per complicare un poco la nostra vita, abbiamo pensato di attraversare il Paese con la Vespa. Abbiamo contattato lo Scooter Center di Saigon che ci ha proposto, unico in Vietnam, di consegnarci la Vespa a Saigon ( Ho chi Minh City)  e, una volta raggiunta Ha Noi di rispedirla con il treno nuovamente a Saigon.

L’idea ci piace perciò cominciamo a muoverci in questa direzione nell’organizzare le nostre ferie.

La settimana prima della partenza è stata  impegnativa ed anche molto stressante. I nostri tentativi per trovare un volo da Bangkok per Ho chi Minh City  sono stati tanti e tutti senza esito positivo, in base alle indicazioni che troviamo nei siti delle compagnie aeree  per le date che ci servono i voli hanno il tutto esaurito. Quando riusciamo a fare la prenotazione, al momento del pagamento non accettano la nostra carta di credito, poi ci viene chiesto il Codice dello Stato cosa davvero strana visto che l’Italia non ne ha uno.

Facciamo altri tentativi senza successo, in uno di questo ci viene chiesto il nome della banca stampato sulla carta di credito, in quello successivo ci comunicano che non accettano ulteriori tentativi perché abbiamo in corso una prenotazione per un volo!   Visto Telefoniamo a Kuala Lumpur, sede della Air Asia  ma non c’è verso di trovare un operatore, anche le E-Mail  non sono attive e deviano la chiamata su risponditori automatici che ci ci chiedono un sacco di informazioni senza mai dare una risposta o spiegazione di alcun tipo.

Contemporaneamente abbiamo anche problemi con il Saigon Scooter Center perché   ci  chiedono35.71€7.14€249.98€i al giorno per l’affitto di 2 scooter quando normalmente il pagare i è considerato dispendioso. A questo si deve aggiungere un deposito cauzionale di i per ogni scooter e, ci avvisano , che l’assicurazione che ci danno vale meno del pezzo di carta sul quale è stata scritta. Per semplificare le cose ci dicono anche che la domenica ed il lunedì sono chiusi ed il ritiro dei mezzi si fa solo dalle 12 alle 17  in pratica un’altra mezza giornata persa. A completare il tutto vogliono che al momento della prenotazione del mezzo e non al momento del ritiro venga versata la caparra, cose da pazzi, come posso versare del denaro a garanzia di un mezzo che non ho ancora visto ad una persona che non conosco!!  A queste richieste , dopo aver abbassato decisamente il costo dell’affitto dei mezzi, rispondiamo che siamo disposti a versare un acconto sulla prenotazione dei mezzi ma la caparra la versiamo al momento della consegna e non prima di aver preso visione degli scooter.

Abbiamo la sensazione che tutto quello che stiamo facendo per andare in Vietnam si scontri contro una volontà superiore che non lo vuole. Tutti questi ostacoli  mi fanno ricordare che se le cose non vogliono andare per il verso giusto è meglio non insistere.

Abbiamo scritto a Patrik, il titolare del Saigon Scooter Center, che prenderemo una decisione al nostro arrivo a HCM City  ed abbiamo rinunciato ad insistere in questa direzione, unica eccezione, abbiamo fatto tramite internet la richiesta del visto di ingresso e uscita per il  Vietnam.

Decisamente più tranquilli abbiamo passato gli ultimi giorni a preparare le valigie prendendo in considerazione  paesi e posti da vedere alternativi al progetto iniziale.

Primo giorno                                          Giovedì                                          24.02.2011

 Trieste                                                    Km.  170                                                   Mestre

Km.    25                   Aeroporto Marco Polo VCE

Tot.    Km  195

Il giorno della partenza è finalmente arrivato. Alle dieci del mattino Luisa, che mira certamente all’arazzo in Vaticano,  viene a prenderci con la macchina ed a mezzogiorno siamo in aeroporto Marco Polo di Venezia. Abbiamo alcune ore a disposizione per sbrigare le pratiche burocratiche prima dell’imbarco poi si parte. Faremo una sosta abbastanza lunga a Dubai per poi continuare fino a Bangkok che raggiungeremo domani  alle due del pomeriggio.

Secondo giorno                                      Venerdì                                        25.02.2011

 Arrivo a Dubai

 

Partenza da Dubai  – DXB  

Arrivo a Suvarnabhumi  – BKK   ore 18.40

                                                                      Km.  50                                                     Bangkok

Tot.    Km  50                            

                                Arrivati all’aeroporto Suvarnabhumi andiamo subito alla ricerca degli uffici della Air Asia per chiedere informazioni sulle nostre prenotazioni non riuscite. Al bancone della compagnia abbiamo una piacevole sorpresa, l’impiegata cui spieghiamo il nostro problema, dopo una attenta verifica, ci dice che la nostra prenotazione fatta dall’Italia con internet è valida, manca solo il pagamento.  Ci conferma che la nostra prenotazione è stata registrata bloccando anche il prezzo del biglietto cosa questa che ci fa subito risparmiare 60€! Confermatoli volo per HCM City, soddisfatti, prendiamo un taxi che ci porti a Kaosan Road dove cercheremo un albergo. Il taxi è un po’ più costoso del bus ma viaggiando in due con due grosse valigie offre una comodità che vale i 3,50 € di differenza.

il costo del taxi è di 11 € per un’ora di  viaggio !!

Arrivati a Kaosan Road prendiamo alloggio al Sawasdee Kaosan Inn Hotel un nome pomposo per un alberghetto decoroso ma senza grandi pretese che è leggermente decentrato dalla rumorosa via.   Ogni volta che rivedo Kaosan la trovo cambiata, le vecchie case sono state ormai quasi tutte demolite per fare posto ad alberghi moderni, i turisti che vedi sono SBRISI e spesso non c’è bella gente dando la sensazione di essere in una Pat Pong di serie B.

Questa in origine era una zona da hippies ed i turisti che venivano qui invece di andare negli alberghi lussuosi del centro lo facevano per sentirsi liberi. Oggi i turisti vengono a Kaosan portati da corriere, rimangono il tempo di una birra e se ne vanno.

Passiamo la serata girando tra le baracchette ed i negozietti cercando qualcosa di nuovo, poi ci spostiamo nelle vie limitrofe ormai anch’esse divenute terreno di conquista dei dettaglianti ed infine ritorniamo in albergo.

Terzo giorno                                           Sabato                                         26.02.2011

Bangkok                                                    Km.  30                                           giro della città

                                                                                                                                       Tot.          Km  30  

Dopo aver fatto colazione prendiamo un bus ed andiamo al Chatuchak market, il grandissimo mercato del fine settimana di Bangkok dove si fanno i migliori acquisti.

Girando tra le migliaia di bancarelle e negozietti il tempo vola e quando decidiamo di ritornare in albergo siamo già a pomeriggio inoltrato.  Visto che domani dobbiamo essere in aeroporto alle cinque del mattino ci mettiamo subito a fare i bagagli decidendo cosa portare in Vietnam e cosa lasciare qui i n Thailandia.

La scelta non è facile ma alla fine le due valigie rimangono nel deposito dell’albergo mentre noi abbiamo messo tutte le nostre cose in due borse flosce che facilmente si possono legare alla sella delle moto.

Alle otto di sera torniamo in Kaosan dove Sandra si fa fare le treccioline ai capelli , due ore e mezza di tortura per lei, di camminata per me.

Quando finalmente Sandra ha finito, mangiamo un Pad Thai preso da una bancherella li vicino poi, visto che sono passate le dieci torniamo in hotel. Finiamo di controllare le cose che abbiamo deciso di portare con noi, ed a mezzanotte possiamo finalmente andare a letto e dormire le tre ore e mezza che mancano all’arrivo del minibus per l’aeroporto.

 

Quarto giorno                                       Domenica                                      27.02.2011

Bangkok                                                    Km.  60                                           Aeroporto

Partenza da Suvarnabhumi  – BKK

Arrivo al Tan Son Nht Airport di  Ho Chí Minh

                                                                      Km. 35                     Thành Pho Ho Chí Minh

                                                                                                                                 Tot.  Km  95  

 

Alle 3 suona la sveglia e come zombie raccogliamo le nostre cose ed andiamo alla reception per sistemare  nelle valigie ancora qualcosa che abbiamo deciso di non portare con noi. Alle quattro e dieci, come concordato, ci mettiamo davanti l’hotel per aspettare il minibus che ci deve portare in aeroporto.

C’è ancora un po’ di movimento in strada, qualche taxi che spera di realizzare un’ultima corsa, alcuni turisti la maggior parte dei quali sono ragazzi che arrivano da chissà dove sotto io peso dei loro grossissimi zaini, e per finire molte ragazze spesso un po’ brille che vanno in cerca di qualche discoteca o bar ancora aperti.

Aspettiamo per un tempo che ci sembra infinito e, finalmente, alle 4.30 arriva il minibus che ha solo 40 minuti di ritardo, e, visto che è pieno di gente pensiamo che il nostro albergo era l’ultima tappa prima di partire, ma ci stavamo sbagliando.

Il minibus non parte, rimaniamo fermi per altri 15 minuti aspettando che l’autista  ritorni visto che è scomparso nel nostro albergo. Quando ritorna ci dice che manca uno all’appello ma visto il ritardo lui parte lo stesso.

Percorriamo non più di 200 metri ed il minibus fa un’altra sosta e questa volta ad aspettarci  c’è un passeggero che cerca di trovare una sistemazione all’interno del pulmino. Ma succede una cosa imprevista, mentre questo tenta di salire un altro passeggero scende dicendo che deve andare al bagno e si dirige con passo veloce in un Burer King di fronte  al punto in cui ci siamo fermati. Il tempo passa e questo non ritorna, dopo altri 15 minuti siamo tutti abbastanza arrabbiati ed iniziamo a protestare con l’autista che non sa cosa fare. Mentre stiamo protestando arriva un uomo che immagino possa essere il proprietario della società di trasporti perché rivolgendosi all’autista gli grida come un pazzo mostrando l’orologio, sono le 5 del mattino e siamo ancora fermi a Kaosan!” L’autista probabilmente gli spiega perché siamo fermi e lui si dirige come un razzo verso il Burger King, entra e trova il nostro passeggero che, fregandosene di tutti si sta tranquillamente mangiando un hamburger!!

Lo fa uscire immediatamente e quello che gli dice lo sentiamo anche noi che siamo dall’altra parte della strada: “ Se non ti muovi e vai immediatamente sul minibus io lo faccio partire e ti lascio qui! “. Con una faccia da tolla incredibile è salito sul minibus e non ha nemmeno chiesto scusa alla gente che sul pulmino stava aspettando che facesse i comodi suoi. Finalmente alle 5,15 si parte con un’ora e mezza di ritardo, sarebbe stato meglio dormire un’ora di più. L?autista per cercare di recuperare un poco di tempo corre come un pazzo ed in mezz’ora siamo a destinazione.

Sbrigate le solite formalità, alle 8.30 , anche qui con 40 minuti di ritardo, finalmente partiamo.  Due ore di volo e siamo in aeroporto a Ho Chi Minh City.

Dopo aver compilato il modulo per la richiesta del visto in duplice copia si devono allegare due fotografie, pagare17.86€e, con il passaporto, consegnare il tutto  alla polizia.

Dopo un’attesa di circa mezz’ora si viene chiamati allo sportello dove ti restituiscono il passaporto con il visto e, passato il controllo passaporti e recuperati i bagagli finalmente entriamo in Vietnam!

Per prima cosa andiamo a cambiare un pochi di dollari in Dong anche per capire il valore del denaro sia nostro che loro. Per un dollaro ti danno 24.000 Dong e questo per il momento non ci dice molto così usciamo dall’aeroporto per cercar un taxi che ci porti in albergo. La gente qui è davvero simpatica e sorridente ma resta il fatto che cercano comunque di fregarti e questo, visto che lo sai, non è poi un grosso problema.

Veniamo avvicinati da un signore che lavora evidentemente per la cooperativa dei taxi che ci propone il viaggio fino all’albergo per solo21.43€10.71€14.28€1.79€i. Qui parlano tutti in dollari e questo mi spiazza un poco, ma, per principio, gli dico che è carissimo e che non ci penso nemmeno per un istante di dargli un simile importo. Inizia così la trattativa, io non so quanto dista l’albergo che abbiamo prenotato, ma tratto con decisione facendogli credere che conosco i prezzi ed alla fine lui accetta i ma ci porta con la sua macchina. Gli do i e, guarda caso, lui non ha da darmi il resto poi fa finta di dimenticarsi ma io non mollo ed alla fine lui mi da 50.000 Dong, che sono circa i, ma è già molto che sia riuscito a scucirglieli.

L’ albergo, che si trova in centro città, è davvero bello, la camera che ci danno è spaziosa, con aria condizionata e vasca idromassaggio. Sistemate le nostre poche cose prendiamo una cartina del centro città alla reception ed andiamo subito alla scoperta di Saigon.

Per prima cosa andiamo a visitare il museo che racconta la guerra , War Remnantsil e per raggiungerlo attraversiamo il bellissimo parco Tao Dan. Dal museo passiamo alla cattedrale di Notre Dame ed la bella sede della Posta centrale, poi, passando davanti al People Commemoration Hall arriviamo al Revolutionary Museum dove troviamo tra i tanti cimeli una Vespa 150 usata durante la guerra per portare documenti fuori città ed un Lambro 550 che invece dei documenti  veniva usato per portare  TNT!!

Finiamo il nostro giro della città al Ben Thanh Market, il mercato coperto dove si può comperare un po’ di tutto. In un pomeriggio abbiamo praticamente visto tutti i monumenti più importanti della città. Siamo tornati in albergoper fare una doccia e cambiarci prima di uscire nuovamente, sono appena le otto di sera ed abbiamo voglia di trovare un ristorante tipico per poter cenare. Lo troviamo a poche centinaia di metri dall’albergo, è un ristorante nuovissimo e, visto che stanno dando una festa e tutti i bambini presenti vengono da noi per guardarci in quanto la novità del giorno, il proprietario ci invita a seguirlo al secondo piano dove ci da una saletta privata per poter cenare in pace.

All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà nel capire le portate visto che tutto è scritto in vietnamita e, cosa da non sottovalutare, la tipologia delle portate;  cane, gatto, serpenti di vario tipo e considerati una vera leccornia dai locali.

Abbiamo ordinato un piatto di ganberoni alla brace, un riso cotto in stile viet ed un Mee Goreng il tutto annaffiato con una Saigon beer poi sazi, stanchi ma soddisfatti siamo tornati in albergo dove abbiamo prenotato per domani un giro sul delta del fiume Mekong..

Quinto giorno                                        Lunedì                                           28.02.2011

Thành Pho Ho Chí Minh                               Km.    150                  visita delta del Mekong

Km.    150                 Thành Pho Ho Chí Minh

                                                                                                                                                                            Tot.  Km    150

La giornata inizia con la sveglia alle 6.30 perché alle 7.15 passano a prenderci per il tour  sul delta del fiume Mekong. Il pulmino arriva puntuale e, come da prassi consolidata, facciamo un giro degli alberghi e delle agenzie raccogliendo le persone che hanno prenotato la gita. Lasciamo HCM City alle 8.30 e in circa un0ora copriamo il percorso da HCM City a My Tho City  che è la capitale della provincia di Saigon ed il punto di imbarco per i battelli . Il delta è davvero molto esteso basti pensare che l’isola che raggiungiamo per prima ha una lunghezza di 11 chilometri per quattro di larghezza. Il battello parte da uno dei rami più piccoli del delta, non riesco ad immaginare quanto sia ampio quello più grande.  Passiamo la giornata un poco a bordi di varie imbarcazioni che  portano a visitare villaggi raggiungibili spesso solo con la barca, poi, come ogni gita turistica  andiamo a visitare le piantagioni di noci di cocco dove producono caramelle, apicoltori che vendono miele e prodotti affini, piccole fabbriche artigianali di frutta candita e chi più ne ha più ne metta. Nell’insieme una gita interessante soprattutto perché non avremmo mai pensato che su queste isole ci vivono tante persone.

Alle tre e mezzo del pomeriggio ritorniamo al nostro pulmino e questa volta impieghiamo due ore per tornare al nostro albergo.

Fatta una doccia veloce andiamo al computer  per controllare la posta e vedere se il Saigon Scooter Center ci ha dato qualche risposta sulla disponibilità per la prenotazione degli scooter visto che volutamente non lo abbiamo fatto da casa, ma non c’è nulla. Facciamo qualche altro tentativo ma senza risultati perciò rimandiamo il tutto a domani andando  direttamente nel negozio, se riusciamo a combinare , bene, altrimenti gireremo con i bus affittando gli scooter di volta in volta.

Presa questa decisione ci sentiamo decisamente meglio e soprattutto più tranquilli perciò ci facciamo una camminata fino al mercato di Ben Thanh che dista una decina di minuti a piedi dal nostro albergo. Quando lo raggiungiamo vediamo che nella grandissima piazza ci sono migliaia di persone che stanno montando centinaia di baracche, scopriamo cos’ che il Ben Thanh chiude alle sette di sera e da quel momento al suo esterno inizia il night market di cui tutti ci hanno parlato.

E’ impossibile girare in questo mercato e non fare qualche acquisto tra l’altro estremamente vantaggioso per noi, tra le tante cose hanno allestito anche due ristorantini ed è proprio in uno di questo che ci fermiamo a cenare. Pur essendo la sistemazione  su panche e tavoli decisamente spartana non per questo è meno pulita, hanno messo tovaglie di carta e chi maneggia il cibo indossa guanti di gomma. La cena è davvero buona ed è buono anche il conto che ci presentano alla fine, 130.000 Dong , circa 5 euro per tutti e due! Continuiamo a girare tra i tanti negozietti improvvisati poi, passeggiando con calma ritorniamo in albergo. Strada facendo ci fermiamo ad osservare il traffico che  da queste parti è composto per il 90% da un fiume di motorini che inondano la città. Visto che intendiamo guidare su queste strade cerchiamo di capire come si fa da queste parti ma arriviamo alla conclusione che non esiste una vera regola, il più grande ha ragione e si prendi il diritto di fare qualsiasi cosa tanto lui ha sempre ragione. Non sappiamo quanto giusta e profetica sia stata questa nostra  valutazione.

Sesto giorno                                            Martedì                                        01.03.2011

Thành Pho Ho Chí Minh                               Km.    30                       visita città e dintorni                                                                                                                                                 

                                                                                                                           Tot.        Km    30                                            

Guardando le borse che abbiamo lasciato sul pavimento della stanza ci rendiamo conto che ieri abbiamo fatto molti acquisti, forse troppi ,perciò, raccolto in una borsa tutto quello che ci sembra “di troppo” andiamo alla posta centrale per vedere se possiamo spedirlo in Italia. Al banco della spedizione pacchi sono davvero efficienti, recuperano uno scatolone della grandezza che ci serve, sistemalo le nostre cose  e poi lo chiudono avvolgendolo completamente con il nastro adesivo. Il costo della spedizione dei 5 kg è di 12 euro con  spedizione via mare mentre il prezzo via aerea è quattro volte tanto.

A mezzogiorno, preso un taxi, andiamo al Saigon Scooter Center che si trova nella periferia della città e li aspettiamo che il titolare si liberi per poter discutere del noleggio.

Mentre aspettiamo che Patrik ,un signore inglese sulla quarantina titolare della ditta, finisca con alcuni clienti curiosiamo qui e la per capire un po’ dove siamo e con chi abbiamo a che fare. Il Saigon Scooter Center è un negozio che vende pezzi di ricambio per Vespe e Lambrette, si possono comperare anche mezzi interi da spedire in Italia ed è anche la sede del Lambretta Club del Vietnam. Nella sua show room fanno bella mostra alcune lambrette C ,D ed Li ec anche alcune Vespe tra cui una Paperino.

Patrik ci dice che ha a disposizione una Vespa PX ed una moto semiautomatica Honda Wave Crx, ci dice anche che la caparra per i due mezzo è di 500 dollari o 350 euro e che ci verrà restituita presso la filiale della Vietbanc di Ha Noi dopo che i mezzi saranno arrivati nuovamente a HCM City e che il costo della spedizione,17.86€i per mezzo, non dobbiamo pagarlo noi ma lo farà lui all’arrivo trattenendolo direttamente dalla caparra. Così, non senza qualche dubbio, prendiamo i mezzi e, alle due del pomeriggio del primo marzo inizia la nostra avventura in Viet Nam!!

Per trovare la strada del centro Patrik ci fa da staffetta nel tratto che noi avremmo avuto serie difficoltà a percorrere, poi ci siamo arrangiati ed in qualche modo siamo arrivati nel centro della città non molto distanti dal nostro albergo.

Il primo impatto con la guida a HCM City è stato abbastanza difficile, sembra impossibile poter guidare in mezzo al caos totale che regna nelle strade della città. Poi, superatoli rpimo impatto, come per miracolo, riesci ad indovinare la logica di quel casino totale ed inizi a guidare come loro, senza alcuna regola ma guardando di fare solamente quello che vuoi fregandotene allegramente di tutto e tutti, l’unica cosa che non si deva mai fare è fermarsi, qualunque cosa accada devi sempre restare in movimento altrimenti rimani bloccato e ripartire può essere una vero problema, anche qui vale la regola:” chi si ferma è perduto!”

Arrivati in albergo posteggiamo gli scooters nel garage ed andiamo a cercare di comperare  dei caschi decenti, quelli che ci ha dato Patrik fanno schifo e lo abbiamo già avvisato che domani venga a prenderseli nel nostro albergo.

Giriamo un po’ nella zona del mercato centrale e troviamo la via dove vendono gli accessori per le moto. Troviamo due caschi Jet con la visiera che ci sembrano di buona qualità per la modica cifra di 7,30 euro l’uno. Tornati in albergo dopo aver fatto ancora qualche piccolo acquisto, iniziamo a dividere le nostre cose per metterle nelle borse che ognuno dovrà portare legate alla sella dello scooter.

 Settimo giorno                                      Mercoledì                                     02.03.2011

 Thành Pho Ho Chí Minh                               Km.    153                                              Qua Hang

Km.    107                                                   Bảo Lộc

Km.    120                                                     Đà Lt

                                                                                                                            Tot.       Km    380      

Oggi inizia l’avventura! Alle otto del mattino carichiamo gli scooter sotto gli occhi increduli e divertiti del personale dell’albergo che non sa se credere o meno che vogliamo arrivare fino ad Ha Noi. Legate le borse e stabilito che il navigatore satellitare non serve a nulla perché qui non c’è segnale, mettiamo in moto e prendiamo la più grossa strada che vediamo in direzione di ???

Uscire da HCM City non è così facile come sembra guardando la pianta della città ma alla fine, dopo quasi un’ora e mezza di viaggio arriviamo a Biên Hòa che dista una quarantina di chilometri. Da qui inizio a vedere i cartelli che segnalano la strada “20” che porta a Bảo Lộc. Il traffico è più scorrevole e ci sono pochi motorini ma il pericolo reale sta nei mezzo più grossi, camion e corriere che qui la fanno da padroni incontrastati della strada. Gli autisti di questi mezzo sorpassano dappertutto e quando te li trovi davanti in piena curva, contromano, che occupano tutta la tua carreggiata ti suonano il clacson e ti danno un lampeggio ma non rallentano e tanto meno rientrano nella loro carreggiata.

Succede spesso che quello che hai dietro vuole sorpassarti e nel farlo ti stringe al punto che o ti butti fuori strada o ti fermi confidando nella buona sorte certo che il camion non rallenterà. Quando sai che le regole del traffico sono queste stai più attento ma non puoi mai rilassarti e meno ancora distrarti guardando il paesaggio!

Le velocità consentite in Vietnam sono di 40 Km/h per le moto,  50 Km/h per le automobili ed i camion e quando, su alcuni tratti di strada, ci sono delle variazioni i mezzi a due ruote hanno una velocità di marcia sempre inferiore di 10 Km/h rispetto glia altri mezzi. Se vuoi correre un po’ di più rischi davvero tantissimo perché l’andare più veloce ti porta ad essere  “fuori fase” rispetto a loro e questo è davvero pericoloso perché invece di rifilarli te li trovi davanti.

Alle tre del pomeriggio, dopo aver percorso circa 210 Km arriviamo a Bảo Lộc. Avevamo previsto di fermarci qui ma la cittadina offre davvero poco perciò preferiamo proseguire per  Đà Lạt che da qui dista circa 100 Km.

La strada numero 20 è buona ma il paesaggio è abbastanza monotono, solo campi coltivati e null’altro. Impieghiamo due ore e mezza per arrivare a Đà Lạt e, sistemate le nostre cose in un albergo del centro andiamo a visitare la cittadina.

Il centro è piuttosto piccolo e si sviluppa su due livelli, la parte più bassa è perlopiù  occupata da un mercato di prodotti ortofrutticoli mentre quella alta, dopo una certa ora viene occupata da un mercatino notturno dove si possono acquistare abiti, magliette, jeans ma anche bigiotteria varia e prodotti dell’artigianato locale.

Facciamo un giro del centro per finire in un ristorante caratteristico davvero bello dove ceniamo poi ritorniamo in albergo.

Ottavo giorno                                        Giovedì                                         03.03.2011

 Đà Lt                                                         Km.    150                                               Nha Trang

                                                                                                                                Tot.  Km    150                                             

Ho cominciato la giornata pulendo gli spruzzi del carburatore della Vespa, gia da ieri mi dava qualche noia ma questa mattina il motore non voleva restare acceso, poi, finito, andiamo a visitare Đà Lạt. Iniziamo dalla parte più caratteristica, le tantissime casette stile coloniale che sono la caratteristica del posto per poi andare a vedere uno  dei simboli della città, la  “Casa Pazza di Hang Nga”. Si tratta di una casa la cui proprietaria e progettista è Dang Viet Nga laureatasi in architettura a Mosca ma che non ha voluto assolutamente adeguarsi ai modelli architettonici del socialismo andando incontro a diversi problemi con le autorità vietnamite. La casa, per tornare a noi, sembra uscita da un incubo di  Gaudì ma nel suo insieme è un’opera d’arte geniale. La base della casa è la radice di un albero nelle cui circonvoluzioni si sviluppano le nove stanze che la compongono e che si possono anche affittare essendo la casa  una guesthouse.

Ogni stanza è intitolata  a un nome di pianta o di animale (nomi inventati), l’arredo è anch’esso incredibile, irreale ma l’intenzione della progettista è proprio quella di copiare dalla natura forme che vengono adattate alle esigenze dell’uomo. Nel giardino ci sono ragnatele giganti, ragno e funghi enormi ed anche una dependance che ricorda tanto la casa della nonna di Biancaneve. In piccolo mondo per sognare e devo dire che ci è riuscita benissimo.

Lasciata la Casa Pazza visitiamo i dintorni della cittadina poi, tornati in albergo e caricati i nostri bagagli prendiamo la strada per Nha Trang ma ben presto ci accorgiamo che uscire da Đà Lạt non è così semplice come sembra. A parte il fatto che non ci sono indicazioni di alcun tipo, uno si aspetta che per uscire dalla città  basti imboccare la strada principale e seguirla, ma qui le cose non vanno così.

Un giovane ci fa capire che dobbiamo prendere una stradina sterrata che si infila tra le case del centro, lo facciamo senza essere convinti ma non abbiamo scelta e così, dopo un paio di chilometri, ci troviamo all’inizio di una strada nuova e bellissima. Più tardi scopriremo che stanno  finendo una nuova strada diretta tra le due città strada che in alcuni tratti non è finita come, ad esempio gli allacciamenti con la rete stradale precedente.

Questa strada nuova è davvero bellissima ed offre degli scorci paesaggistici davvero belli. Alle cinque del pomeriggio siamo a Nha Trang dove prendiamo alloggio in un albergo sul lungomare. La città è grande ed è divisa in due parti da una profonda insenatura del mare, da una parte c’è la città vecchia che sembra un villaggio di pescatori dall’altra quella nuova con costruzioni moderne collegate da  alcuni ponti. Andiamo un po’ a zonzo poi ci fermiamo cenare in un piccolo  ristorantino gestito dai pescatori dove l’atmosfera vale più del menù.

Nono giorno                                            Venerdì                                        04.03.2011

 Nha Trang                                                          Km.     60                                        Nin Hoa

Km.   207                                       Quy Nhon

 ì                                                                                                                                Tot.  Km   267                                              

Oggi il cielo è completamente coperto e non promette nulla di buono. Raccolte le nostre cose e lasciate nella reception dell’albergo, andiamo a visitare il centro della città vecchia e le Torri Cham di Po Nagar e successivamente la Long Son Pagoda. La pagoda è stata costruita sulla sommità della collina che domina la città, e nel punto più alto c’è una gigantesca statua del Buddha.

Tornati in albergo, prima di partire, ho collegato il navigatore per vedere se ci può essere di qualche aiuto ma, dopo aver fatto il giro della città seguendo le sue precise indicazioni ci ha riportato al nostro albergo così l’ho spento e rimesso nella custodia.

Riprendiamo la AH1, la strada costiera che attraversa tutto il paese, in direzione di Quy Nho’n. La strada è malmessa ed il traffico oltre che essere intensissimo è anche davvero pericoloso visto che qui nessuno rispette le più elementari ed intuitive regole sulla sicurezza.

Superata la cittadina di Ninh Hòa cominciano a cadere le prime gocce di pioggia , il cielo si è completamente coperto e le nuvole sono ogni istante più scure e minacciose. Poi si alza un vento molto forte e dopo poco inizia un temporale violentissimo. Non siamo nella stagione dei monsoni ma questo ha tutta l’aria di esserne uno! Ci fermiamo sotto la tettoia di un ristorante all’altezza del paese di  Đài Lanh e facciamo il punto della situazione: mancano più di 100 Km alla meta, la pioggia non accenna a diminuire e non c’è in zona alcun posto per soggiornare, davvero divertente!

Aspettiamo un’ora sperando che smetta di piovere poi, rassegnati, riprendiamo il nostro viaggio sotto la pioggia che va e viene ed un vento forte, continuo e contrario che non ci da un momento pace. Con questo tempo il guidare è davvero faticoso ed impegnativo, se da una parte non c’è traffico di motorini dall’altra, probabilmente per lo stesso motivo, i camion sono scatenati.

Percorriamo i cento chilometri che mancano con difficoltà, soprattutto gli ultimi 20 perché è già buio e qui ti sparano addosso tutte le luci che hanno cosicché non solo non vedi un accidente quando ti vengono incontro ma non sei in grado di capire se stanno viaggiando contromano e, in caso affermativo, cosa molto probabile, non sai se puoi schivarli andando nella corsia di emergenza perché non vedi proprio nulla.

Usando più l’immaginazione che la vista percorriamo gli ultimi chilometri fino ad arrivare in città dove l’illuminazione pubblica ci permette finalmente di vedere dove stiamo andando. Ci fermiamo nella piazza principale sotto una pioggia torrenziale, non sappiamo dove andare e non ci sono indicazioni di alcun tipo.

Un ragazzo, cui abbiamo chiesto informazioni, non sapendo come aiutarci ha preso il suo motorino e ci ha guidati  fino agli alberghi lungo la spiaggia, solo grazie a lui abbiamo risparmiato chissà quanti problemi prima di trovare un luogo dove fermarci. Qui la gente  parla solamente il vietnamita e spesso non comprendono  nemmeno le più semplici parole come hotel o center  perciò chiedere informazioni è un dramma. Arrivati in albergo prendiamo le nostre cose e, bagnati fradici c gocciolanti andiamo nella nostra stanza mentre tutti ci guardano come fossimo extraterrestri. Appena iniziamo a spogliarci arrivano le sorprese; tutto quello che non abbiamo messo nella borsa di gomma o nel tubo sotto vuoto si è bagnato.

Tutti i documenti, i soldi, le carte geografiche sono bagnati e passiamo la serata a distenderli a terra per farli asciugare. L’acqua è passata anche attraverso i nostri vestiti da pioggia inzuppando le giacche , i pantaloni, le camicie , un vero disastro anche perché gli abiti che indossiamo sono gli unici che abbiamo.

Dopo un paio d’ore passate tentando di asciugare le nostre cose con il  phon andiamo al ristorante, abbiamo indossato i nostri abiti che sono ancora  bagnati facendo finta di nulla.

.Passiamo il resto della serata come l’abbiamo iniziata, asciugando le nostre cose mentre fuori il temporale non accenna a placarsi e la pioggia sembra aumentare  continuamente

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      continua…………

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